Tutto l’universo è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi.

Il titolo di questo articolo si ispira ad una frase della lettera enciclica di papa Francesco “Laudato si’” (cfr n. 84). Essa ci da una visione stupenda e una comprensione incredibilmente profonda del creato. Come interpretare e comprendere la nostra esistenza, noi esseri umani che siamo parte di questo immenso e, tuttora, incomprensibile universo? Siamo piccolissimi e quindi apparentemente insignificanti, se paragonati alla sola vastità del sistema solare. Tuttavia, noi che siamo terra» (cfr Gen 2,7), non possiamo non constatare quanto scritto da Atahualpa Yupanqui: «L’essere umano è la Terra che cammina, che sente, che pensa e che ama».

Dio, infinito amore, ha stabilito e voluto “ab aeterno” che la creazione fosse consapevole del suo esistere. Ecco l’uomo, vertice e principe tra tutte le creature che, avendo la capacità di leggere e comprendere il meraviglioso libro da Dio stesso rivelato, lodasse con slancio di amore la sua infinita bontà. Lui ci accarezza donandoci innanzitutto tutto se stesso, insieme alla natura, con i monti, il mare e ciò che ci circonda. Noi siamo chiamati a rispondere alla sua tenerezza custodendo con tanto amore la bellezza del creato. Ecco la speranza che deve permeare tutta la nostra esistenza, renderci capaci di cantare l’inno di lode al nostro Signore con amore, grati per tutto l’affetto che ha mostrato nei nostri confronti.

Constatiamo con meraviglia che tutte le creature presenti nell’universo possono essere considerate singolarmente come una lettera nel libro della vita, e che ognuna di esse, prese singolarmente, non ha molto significato, ma lette nel loro complesso costituiscono un ineffabile e appassionato romanzo. Per tutti deve essere chiaro che se sporchiamo alcune delle pagine del libro scritto da Dio (il “libro” della natura), rendendole illeggibili, allora saremo colpevoli, con la nostra indifferenza, di consegnare ai nostri figli un mondo senza speranza. Quindi nessun tassello di questo meraviglioso mosaico deve essere distrutto, facendo grandi sforzi per conservarne l’armonia e la bellezza che abbiamo ereditato dai nostri padri. Nel disegno voluto da Dio, come si può constatare facilmente, tutte le creature sono interdipendenti, perché ognuna acquista significato e valore in funzione delle altre. Nessuno basta a se stesso, e quindi, attenzione a trascurare le relazioni con gli altri perché si mette in pericolo anche conoscenza di noi stessi.

A&M DM

da: Il Cenacolo del 1/9/2024